Sebbene ci siano stati #progressi significativi negli ultimi anni, le #donne rimangono sottorappresentate nel settore della #tecnologia. Secondo un report del 2020 di Silicon Valley Bank, solo il 28% delle #startup ha una donna in un ruolo di comando, e questo malgrado la #leadership femminile porti prospettive uniche e preziose.
A rincarare la dose c’è un altro report del 2020, del Peterson Institute for International Economics, che ha rilevato come le aziende, con almeno una donna nella leadership, generano un rendimento degli utili netti del 6% più alto rispetto alle aziende con solo leader uomini.
Evidentemente, l’inclusione delle donne non è solo giusta dal punto di vista etico, ma è anche un vantaggio per le performance aziendali. Allora come mai questa tendenza è così radicata? Da più parti viene evidenziata la necessità di un cambio di mentalità radicale verso la #discriminazione professionale, legata al sesso.
A sostenere l’importanza, e la promozione, dell’aumento della rappresentanza femminile nel settore esistono molte iniziative. Per esempio, organizzazioni come Girls Who Code e Women Who Tech forniscono #formazione e risorse per aiutare le donne a entrare e avere successo nel settore #tech. Le #reti di supporto, la #mentorship e la formazione possono aiutare a superare le barriere e a creare un ambiente più equo.
Anche io, nel corso della mia #carriera, ho visto spesso sminuire il mio lavoro solo perché donna. Questo senso di ingiustizia ha alimentato la determinazione ad affermarmi e a pretendere il riconoscimento della mia professionalità.
Ora sono felice di occuparmi di imprenditoria femminile e di collaborare con donne in carriera che ogni giorno lottano per affermarsi nel proprio settore.